mercoledì 27 luglio 2011

Trombocitemia 2° episodio (continua)

IL mio amico fece subito uno striscio del sangue periferico che mostrò globuli rossi deformati a lacrima "dacriociti" e cellule immature.
Qualche giorno dopo si ricoverò presso un centro di Ematologia dove eseguì un puntato midollare e vennero riscontrati valori elevati di cellule CD34+ circolanti, mi pare fossero all'inizio 95/ml.
e mutazione Jak2.
Fatta diagnosi di Mielofibrosi ha iniziato terapia con Oncocarbide 500 mg, 2 cp al giorno. ( continua )
Consiglio:
http://www.ematologia-pavia.it/Terapie/Mielofibrosi.htm
http://www.myelofibrosis.net/

lunedì 25 luglio 2011

Buone abitudini

L'altra sera Francesco ha visto per una consulenza al PS una signora di poco più di 80 anni per un sospetto ictus cerebrale, con deviazione della rima buccale e sfumata emisindrome dx. All'ECG: ritmo sinusale e alla TAC encefalo: dubbia ipodensità temporale sin.
Come sua abitudine F. ha controllato di nuovo il cuore, che stavolta era aritmico ed ha chiesto un nuovo ecg, che ha messo in luce una fibrillazione atriale.
La paziente ha iniziato subito: Enoxaparina 6000 UI, 1 fiala x 2 sottocute; Flectadol 300 mg in 100 cc di fisiologica endovena ; Amiodarone 4 fiale in 500 cc di sol. glucosata al 5% ev, senza bolo iniziale e per 12 ore.
Al mattino tornato il ritmo sinusale è stato tolto l'amiodarone ev e sostituito con una compressa da 200 die.

venerdì 15 luglio 2011

Orticaria, febbre ed artralgia

Ieri ho sentito di un ricovero. Il paziente presentava: febbre elevata, artralgie , eruzione cutanea orticarioide e splenomegalia confermata dall'ecografia addominale. All'inizio l'orientamento era per qualche forma infettiva. Ma oggi mi è stato riferito che si tratta di
Morbo di Still dell'adulto. Ora, col senno del poi, mi ricordo che quando una orticaria è accompagnata da febbre ci si dovrebbe pensare..

martedì 12 luglio 2011

Anziano in coma

Una notte l'infermiera mi informa del ricovero di un anziano in coma. Mentre lo sistemano nella stanza, guardo la cartella. C'è una TC encefalo negativa ed un emocromo con elettroliti anch'essi negativi. Alle mie prime domande i parenti mi dicono che è iperteso e diabetico. Non ho ancora finito con altre domande che l'infermiera mi sussurra in un orecchio: - Dotto' ha 21 di glicemia.
Aveva già eseguito un stick glicemico appena sentito diabetico. La esorto a somministrare subito un paio di fiale di sol. glucosata al 33% e di posizionare 250 cc di una glucosata al 10%. Dopo alcuni minuti viene un parente a riferirmi testualmente:- Dottore grazie, si è risvegliato come al "Dottor House".
L'infermiera poi mi rivelò che aveva appena finito un corso sul Diabete Mellito e aveva ben fissato un punto: eseguire uno stick glicemico appena un paziente diabetico è confuso o va in coma.
Parlando col collega del PS, per sfotticchiarlo un po', mi ha detto che ci aveva pure pensato, ma poi la mano non gli è partita sulla glicemia quando ha compilato la richiesta di esami urgenti.

domenica 10 luglio 2011

PTT 240

Da poco iniziato il turno di notte, l'infermiera mi chiama per un paziente ritornato dalla dialisi che aveva avuto melena, con emoglobina a 4,2 e PTT: 240. Inizia subito terapia con Emagel 1 flacone oltre a una fiala di Pantorc ev e chiamo il centro trasfusionale per una sacca di sangue gruppo 0 negativo. La serata è calda ed il sangue viene trasfuso subito dopo l'Emagel. Nel frattempo chiedo altre 2 sacche di sangue ed 1 di plasma. Non sapendo precisamente quanta eparina il pz avesse fatto in dialisi, ma visto che aveva sanguinato ed aveva un PTT a 240 eseguo 1 ml di protamina solfato, tenendo da parte la fiala per eventuali altri ml. Durante la notte, ormai l'alba, il paziente continua a trasfondere  e non ha più melena. Al mattino viene praticata una  gastroscopia che mostra una grossa ulcera gastrica sanguinante ed alcune più piccole. Il sanguinamento viene bloccato e il paziente torna in reparto dove trasfonde altre 2 sacche.Non so però quale fosse il PTT al momento della gastroscopia, avevo già dato le consegne al collega ed ero andato via.

venerdì 8 luglio 2011

Somministrazione Morfina

Oggi mentre un paziente era in Edema Polmonare abbiamo discusso sulla modalità e la quantità di morfina da somministrare. E si è deciso per una iniezione endovenosa lenta di 5 mg.
In pratica si prende una siringa da 10 ml, si aspira il contenuto della fiala di Morfina (1 ml/20 mg) e poi si aspira soluzione fisiologica fino ai 10 ml. Quindi si esegue la iniezione ev lenta ( circa 2 mg/ min ) e cioè in questo caso 1 ml / min. Per cui 2 minuti e mezzo.
Negli anziani è meglio ridurre la dose.
Il paziente aveva iniziato il trattamento (Pa: 160/90) con Lasix 2 fiale in bolo ev e continuato con Venitrin, 3 fiale in 250 cc di sol. fisiologica a 20 ml/min e conseguente monitoraggio pressorio.
Si è ripreso abbastanza presto e circa 3 ore dopo, anche perchè la pressione arteriosa si era ridotta, ha sospeso il Venitrin.

Trombocitemia (Storia in più episodi)

Ad un mio amico che da 4 - 5 anni era in trattamento con Cardioaspirina per una Trombocitemia (circa 700000 piastrine ), il medico di famiglia aveva richiesto una ecografia addominale che mise in evidenza una splenomegalia ( diam. 20, mi pare). Mi ricordo ancora che era Agosto, eravamo in ferie entrambi e stavamo facendo un bagno al mare ma lo esortai ad eseguire il giorno dopo un emocromo , uno striscio del sangue periferico ed inoltre di contattare un buon centro di ematologia per tutti gli altri esami che avrebbe dovuto fare, nel sospetto di Mielofibrosi.
( continua... )

lunedì 4 luglio 2011

Melena

Una signora di 82 anni entra per melena. Trasfonde subito perchè l'emoglobina è sotto 7 ed esegue una gastroscopia che mostra una lesione ulcerativa bulbare anteriore. Continua la terapia con Pantorc ev e Tranex 2 fl x 3. Durante la notte si ripresenta melena e la mattina successiva ripete la gastroscopia che stavolta viene eseguita da un collega più esperto che mette in luce una lesione bulbare a sede posteriore piuttosto estesa e profonda. Trasfonde nuovamente altre 2 sacche di sangue intero. Si tenta anche una embolizzazione dell'arteria interessata, ma è praticamente impossibile per l'entità della perforazione. La paziente muore dopo alcune ore.